LA RINOPLASTICALa rinoplastica, o plastica del naso, è l’intervento che ci consente di modellare la struttura del naso, sia nella sua parte cartilaginea che ossea, al fine di armonizzarlo alle altre unità estetiche del viso, tutto ciò tenendo in considerazione la sua funzione primaria, cioè la “respirazione”.
Il paziente che richiede un intervento di rinoplastica in chirurgia estetica, in genere lamenta o un naso troppo grande nella sua totalità, o una “punta” troppo pronunciata, o narici troppo larghe, o la presenza di una “gobba” o “gibbo” che determina il classico aspetto aquilino.
Le gravi deviazioni nasali, con problemi respiratori associati, post-traumatiche o congenite, sono border-line tra la chirurgia plastica ricostruttiva e la chirurgia estetica.
Se è vero che questi inestetismi sono presenti nell’unità estetico-funzionale del naso, è anche vero che questa andrà valutata nella complessità delle altre unità che compongono il volto.
Tanto non solo al fine di una corretta valutazione dell’indicazione all’intervento, ma anche al fine di una giusta programmazione dello stesso e del suo risultato finale.
Anni addietro si sono visti troppi nasi non proporzionati e/o inadatti alle caratteristiche somatiche del viso del paziente.
In presenza di problemi respiratori associati, oltre al tempo estetico di rinoplastica si potrà associare un tempo chirurgico atto a risolvere le problematiche respiratorie e chiamato settoplastica, in tali casi parliamo quindi di rinosettoplastica.
L’intervento viene eseguito generalmente in anestesia generale, in regime di day-hospital, cioè non necessita di ricovero notturno.
Non saranno presenti incisioni esterne e quindi nessun esito cicatriziale, in quanto tutte le strutture da trattare vengono raggiunte mediante incisioni interne.
Fanno eccezione le tecniche “open”, utilizzate in particolari casi, e che prevedono una piccola incisione transcolumellare.
Al termine dell’intervento viene confezionato un tutore rigido sul dorso del naso e applicati piccoli cerotti il cui scopo è quello di evitare ematomi e di preservare il nuovo profilo.
Il tutto verrà rimosso dopo circa sette giorni.
Le ecchimosi palpebrali, se presenti, scompariranno in dieci giorni.
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