Recentemente i fattori di crescita piastrini sono stati introdotti anche come terapia di sostegno nel trapianto dei capelli, nella cura della calvizie precoce ( alopecia androgenetica, alopecia areata) e nella cura dei capelli distrofici.
Tutto ciò nasce dall’osservazione che a livello del bulbo del capello sono presenti cellule staminali che posseggono recettori per i fattori di crescita.
La stimolazione di queste cellule induce una biostimolazione dell’attività metabolica del follicolo.
Queste osservazioni, effettuate negli Stati Uniti ed in Sud America, hanno indotto ad utilizzare il PRP come terapia coadiuvante nel trapianto monobulbare dei capelli.
Nel trapianto di capelli il PRP viene utilizzato al fine di conservare e migliorare la vitalità dei follicoli dei capelli sia durante che dopo l’intervento.
Si è osservato infatti che la conservazione dei bulbi (prelevati e pronti per essere trapiantati) in una soluzione contenente PRP ne aumenta la vitalità sia durante l’intervento che dopo, inducendone una ottimizzazione della crescita.
I capelli trapiantati e trattati preventivamente con PRP attecchiscono più facilmente e sono più robusti.
Anche in ambito tricologico, quindi non chirurgico, l’infiltrazione del cuoio capelluto con PRP, indurrebbe un aumento dei capelli in fase anagen e soprattutto un miglioramento del trofismo dei capelli che diventano più forti e più spessi.
Alcuni ipotizzano che il PRP possa stimolare i follicoli dormienti e quindi possa indurre la produzione di nuovi capelli, ma questa circostanza è ancora in fase di studio.
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