PROTESI MAMMARIE

protesi mammarie

protesi mammarie

PROTESI MAMMARIE

Attualmente in commercio esisto molti tipi di protesi mammarie.

Le protesi mammarie possono essere di vari materiali, dal gel di silicone di tipo coesivo e non, al poliuretano, alle protesi idrosaline, cioe’ riempite con acqua e sale.

Inoltre anche la superficie delle protesi può variare da liscia a  “testurizzata”, cioè presentarsi con un aspetto vellutato.

protesi mammaria anatomica testurizzata

protesi mammaria anatomica testurizzata

Anche la forma delle protesi e’ molto variabile, dalle rotonde che presentano due dimensioni, base o diametro e proiezione, alle anatomiche che hanno tre dimensioni, base o larghezza, altezza e proiezione, sono cioè “bidimensionali” presentando una maggiore proiezione del polo inferiore rispetto al polo superiore.

Senza entrare nel dettaglio delle caratteristiche tecniche dei vari materiali  notiamo che attualmente le protesi mammarie più utilizzate sono quelle in gel di silicone coesivo con superficie testurizzata.

protesi mammaria rotonda testurizzata

protesi mammaria rotonda testurizzata

Il gel coesivo di silicone evita la trasudazione del silicone attraverso la parete della protesi ed evita la fuoriuscita del gel in caso di rottura della stessa, inconvenienti che caratterizzavano le vecchie protesi.

L’ampia gamma di forme disponibili ci consente di impiantare la protesi mammaria più adatta al nostro caso, attraverso un accurato esame obiettivo del torace e delle mammelle della paziente.

Ma quali sono i criteri che ci consentono di decidere che tipo di protesi impiantare?

La prima scelta da fare e’ se utilizzare protesi mammarie anatomiche o protesi mammarie rotonde.

Molti chirurghi utilizzano protesi anatomiche sempre asserendo che la forma anatomica dia un risultato più naturale, altri non la utilizzano mai in quanto sostengono che in posizione eretta la protesi rotonda assume la stessa forma della anatomica.

Il mio personalissimo pare in merito e’ che le protesi anatomiche hanno la loro precisa indicazione e vanno utilizzate lì dove ce ne sia una effettiva necessita, in quanto il loro utilizzo aggiunge una ulteriore complicanza all’intervento di mastoplastica additiva, cioè la rotazione o il ribaltamento della protesi nella sua tasca.

Essendo infatti queste protesi bidimensionali, una loro eventuale rotazione nella tasca chirurgica altererà profondamente la forma della mammella.

Questa rotazione può avvenire precocemente, cioè nei primi mesi dall’intervento o anche a distanza di molti anni.

In quali casi e’ a mio avviso indicata la protesi anatomica?

Utilizzo la protesi anatomica quando devo correggere delle gravi asimmetrie mammarie o una ipoplasia mammaria associata ad una ptosi mammaria moderata o in caso di ricostruzione mammaria post mastectomia.

Naturalmente la scelta della forma e dimensione della protesi  dipenderà  anche dalle aspettative della paziente, rispettando sempre e comunque l’equilibrio delle forme e dei volumi.

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